Sul
Corriere della Sera di oggi (p. 25), Armando Torno segnala, di spalla ad un lungo articolo dedicato all’ultimo volume di Massimo Centini (
I luoghi di guarigione in Italia (Varese: Macchione editore, 2007?), i recenti volumi di
Marino Niola (che un typo, non l’unico nel breve pezzo, ha trasformato sul quotidiano in “Nicola”), professore ordinario di antropologia culturale presso l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, e
Francesca Sbardella, ricercatore in demo-etno-antropologia presso il Dipartimento di Discipline Storiche dell’Università di Bologna.
Il primo volume si occupa del culto dei Santi patroni anche nei suoi aspetti politico-sociali, mentre il secondo, partendo da un caso storico (la beatificazione della duchessa bretone Françoise d’Amboise (1427-1485)) e attraverso un’investigazione sul campo in vari conventi francesi e italiani, si occupa del culto delle reliquie da un punto di vista antropologico.
Per gli interessati, ecco i dati bibliografici dei due volumi (con un rinvio alle schede presenti sui siti delle due case editrici che riportano la “quarta di copertina” dei relativi volumi):
Niola, Marino (2007). I Santi patroni. Bologna: Società editrice il Mulino.
Sbardella, Francesca (2007). Antropologia delle reliquie. Un caso storico. Brescia: Morcelliana
(il volume è prefato dall’antropologo dell’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales parigina Daniel Fabre che era stato anche il prefatore del volume di Voisenat e Lagrange cui facevo riferimento in un altro post di oggi).
(En-passant, il secondo era già in “coda di lettura”, mentre mi sono procurato in serata il primo).